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"(...) La lettera, dunque, come icona, come immagine, stabile e superba, di una civiltà, ormai non più smarrita ma apocalitticamente perduta dietro miti effimeri ed episodici, affidati ad invasivi totem del nostro tempo, come telefonini e computers. Che bello è raccogliere le lettere dei nostri emittenti oppure sciogliere i nastri colorati che trattengono il loro comune respiro, il loro continuato racconto, quasi un romanzo, che appartiene alla vita e che, pur non conoscendo i fasti della letteratura, lascia i segni di un passaggio, destinato a durare oltre lo spazio e il tempo. (...)" (Francesco D'Episcopo)